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6 cose da sapere sui CFD o Contratti per differenza, prima di investire

  1. Cosa sono i CFD o Contratti per differenza
  2. Come si negoziano i CFD
  3. Su cosa si può investire con i CFD
  4. I costi dei CFD
  5. I rischi dei CFD
  6. Dove si possono negoziare i CFD

1) Cosa sono i CFD o Contratti per Differenza?

Il CFD è uno strumento derivato. E’ come un contratto tra due parti nel quale l’acquirente, a fronte di un pagamento di un tasso di interesse, riceve il rendimento di un attività finanziaria sottostante mentre il venditore del contratto, a fronte dell’incasso degli interessi, si impegna a pagare il rendimento del sottostante.

CFD significa infatti Contract for difference, Contratto per differenza.

 

2) Come si negoziano i CFD?

Si negoziano praticamente come gli altri strumenti finanziari.

Su un listino, generalmente fornito dal broker scelto autorizzato a fornire questo tipo di servizio, compaiono gli asset sottostanti disponibili.

Le attività sottostanti, possono essere acquistate o vendute (prendendo quindi una posizione long o short) utilizzando il CFD

3) Su cosa si può investire con i CFD?

Senza acquistare o vendere direttamente i sottostanti, con i CFD si possono prendere posizione su azioni internazionali, valute, materie prime, indici, forex.

4) I costi dell’investimento in CFD

A seconda del broker che utilizziamo per fare trading con CFD possiamo avere:

  • costi di transazione
  • costi di spread
  • costi di finanziamento overnight
  • stop garantito
  • altri costi di gestione conto

Per costi di transazione si intendono quei costi legati all’operazione di acquisto o vendita. Non tutti i broker applicano costi di transazione.

Per costi di spread si intende la differenza di quotazione tra prezzo denaro e prezzo lettera.

I costi di finanziamento overnight sono legati al mantenimento della posizione durante la notte.

I costi di stop garantito vengono aggiunti allo spread. In sostanza se utilizzo lo stop garantito, mi viene applicato uno spread maggiore.

Altri costi di gestione, possono essere costi legati al versamento, al prelievo o all’inattività del conto.

5) I rischi del trading in CFD

L’ESMA, l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati , ha deliberato delle azioni concrete per la salvaguardia dei clienti al dettaglio che operano su CFD.

In particolare, è stato notato che dal 74 all’89% dei conti aperti presso broker, è in perdita, con importi dai 1600 ai 29.000 euro.

L’utilizzo di leve altissime ha prodotto questo disastro e l’ESMA, ha pensato di inserire nuove regole per tutti gli intermediari interessati. (Ha già vietato le opzioni binarie per i clienti al dettaglio).

Le misure adottate sono:

  • riduzione della leva al massimo di 1:30 (su valute principali) al 1:2 (per criptovalute)
  • Messaggio con la percentuale di conti in perdita in evidenza sul sito del broker
  • Salvaguardia del conto in perdita
  • Chiusura automatica dell’operazione in relazione al margine

6) Dove si negoziano i CFD?

Esistono molti broker online che offrono questo servizio.

L’importante è verificare se sono autorizzati nel paese nel quale si risiede.

Alcuni broker autorizzati dalla Consob a prestare servizio di compravendita CFD sono elencati qui (clicca qui)

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